Scambio sul posto: c’è il retrofront, resta anche per il 2024
Nei recenti mesi si è parlato molto della possibilità che lo Scambio sul posto sarebbe stato sostituito, a partire dal 1° gennaio, dal Ritiro Dedicato; invece, ci sarà una proroga della sua applicabilità fino ad almeno tutto il 2024. Questa modifica avrebbe cambiato il panorama dell'energia solare in Italia, con un impatto sensibile sul bilancio energetico degli utenti.
I vantaggi dello Scambio sul posto e i retroscena della proroga
Lo Scambio sul posto è stato un meccanismo prezioso per chi produceva energia solare in Italia. Ha consentito agli utenti di utilizzare l'energia prodotta in loco per abbattere i costi energetici, con l'eventuale possibilità di vendere l'energia in eccesso alla rete e di attingere da questa quando ce n’era bisogno. Il termine di questo tipo di contratto era previsto per fine 2023 ma resterà fattivo almeno per tutto il prossimo anno. Qual è la motivazione di questo cambio di programma?
La fine dello Scambio sul posto era in programma, ma i decreti che l’avrebbero dovuto regolare non sono arrivati. Quindi il GSE non avendo ancora ricevuto indicazioni a riguardo, salvo cambiamenti improvvisi, continuerà ad applicare i decreti attuali, consentendo tale attività. Purtroppo, non resterà per sempre, ma c’è la possibilità che venga prorogato anche fino al 2025.
Lo Scambio sul posto è molto conveniente per chi ha un impianto che produce energia solare. In media, l'utente riceve un compenso di circa 16 centesimi per ogni kW immesso. La particolare convenienza dello Scambio sul posto risiede nella flessibilità del valore del gettone, che varia in base alle normali oscillazioni del libero mercato dell'energia. Considerando che i costi dell'elettricità sono più che raddoppiati nell'ultimo anno, i rimborsi associati a questo contratto si sono rivelati proficui.
Un sistema bilanciato: l'energia generata oltre il consumo viene consegnata alla rete in scambio di altra energia, richiesta in base alle necessità.
La notizia del passaggio al Ritiro dedicato aveva fatto sorgere dei timori, poiché era prevista una remunerazione di circa 2/3 di quella attiva oggi.
Il Ritiro Dedicato: funzionamento e confronto con lo Scambio sul posto
Il ritiro dedicato, introdotto nel 2008, potrebbe non essere conveniente quanto lo Scambio sul posto. Gli utenti dovranno vendere l'energia alla rete a prezzi di mercato, riducendo così la redditività delle loro installazioni. In poche parole, i produttori rivendono l’energia prodotta in surplus: cedono l'energia prodotta in eccesso e in cambio ottengono un compenso per ogni kWh.
Il costo medio dell’energia prelevata da rete (al netto di costi di trasporto e oneri di sistema) è di circa 0,11 €/kWh e un prezzo per l’energia immessa di 0,04 €/kWh, la differenza tra energia acquistata e venduta, è di circa 0,06 €/kWh. Una cifra che, con contratti al di fuori del mercato tutelato, può anche essere inferiore. Questa modalità in alcuni casi potrebbe essere conveniente per le imprese, ma meno per gli utenti domestici; ci vorrà quindi, qualche mese in più per rientrare dell’investimento di partenza.
Le alternative vincenti: Comunità Energetiche e Batterie di Accumulo
Quando il Ritiro Dedicato entrerà in vigore, non sarà detta l’ultima parola. Infatti, esistono delle alternative che possono mantenere la convenienza del proprio impianto fotovoltaico. Queste alternative sono gli accumulatori fotovoltaici e le Comunità Energetiche Rinnovabili, che diventeranno sempre più importanti nel prossimo futuro.
Comunità Energetiche Rinnovabili, ovvero condividere l’energia
Un'alternativa promettente è rappresentata dalle Comunità Energetiche – CER –, un nuovo modello di gestione e condivisione dell'energia in cui diversi attori locali condividono le risorse energetiche.
Questo approccio non solo aumenta l'efficienza nell'uso dell'energia, ma avvia anche una rete di supporto, di solidarietà e di sostenibilità. I vantaggi sono l’autonomia energetica, il minore impatto ambientale e la riduzione dei costi energetici.
Per approfondire leggi: Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e come funzionano.
Batterie di Accumulo: fare scorta di energia per risparmiare
Investire in batterie di accumulo è un'altra soluzione saggia. Le batterie consentono di immagazzinare l'energia prodotta durante le ore di picco e utilizzarla quando è necessaria, riducendo la dipendenza dalla rete e garantendo una maggiore autonomia energetica.
Avere energia accumulata significa prelevarne meno dalla rete, il risultato è chiaro: risparmi evidenti sulle bollette energetiche.
In GIVA ci occupiamo da oltre 30 anni di energie rinnovabili e abbiamo tra i nostri partner i migliori produttori di sistemi di accumulo del mercato.
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Il 2024 sta per iniziare e continueremo a usufruire dei vantaggi dello Scambio sul posto. Anche quando cambieranno i decreti, saremo qui, come oggi, a proporvi le soluzioni più innovative e intelligenti per le energie rinnovabili e i vostri impianti.